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  • Quante voci sul dopo Giuntoli, ma cosa c'è di concreto? Tutti i nomi in ballo

    Quante voci sul dopo Giuntoli, ma cosa c'è di concreto? Tutti i nomi in ballo

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    Le soluzioni, spesso, sono già lì, a portata di mano. Come quando cerchi disperatamente i tuoi occhiali senza renderti conto che sono proprio dove li avevi lasciati. La Juventus, ecco, non vuole commettere questo errore. Né farsi trascinare dall'ansia del momento, prendendo decisioni impulsive, di pancia. No, la parola d’ordine è valutare. Tutto e tutti, con attenzione. E quando si parla di figure chiave nel presente bianconero, inevitabilmente si arriva a un nome: Cristiano Giuntoli.

    Proprio per questo, nessun casting è stato aperto, nessun nome è in pole position, nessuna soluzione già pronta. Si è fatto il nome di Manna, ma ha un contratto lungo con il Napoli. Lo stesso discorso varrebbe per Antonio Conte, in ottica panchina. I tifosi sognano Sartori, ma il Bologna ha già concesso malvolentieri Thiago Motta e in questa partita ha il coltello dalla parte del manico. Tognozzi? Ora è senza squadra, il che lo rende una possibile opzione. Ma è davvero la miglior alternativa per sostituire Giuntoli? La sensazione è che, se si dovesse cambiare, lo si farebbe solo per un grande nome.

    Chi può sostituire Cristiano Giuntoli?


    Già, ma quale? Da tempo, in casa Juventus, si sogna una figura profondamente legata al club. L’assoluzione definitiva di Michel Platini, dopo anni di battaglie legali, ha alimentato l’idea di un suo ritorno alla politica sportiva. Il ruolo di presidente della Juventus sarebbe perfetto per lui, ma la proprietà sembra avere altri piani. Anche perché l’attuale governance, pur essendo tecnica, ha un mandato chiaro che si estende almeno fino al 2027. Stesso discorso per Alessandro Del Piero: se chiamato, risponderebbe. Ma solo con garanzie precise, non per semplice affetto.

    Se la necessità fosse quella di aggiungere un uomo di campo alla direzione sportiva, la soluzione più immediata è già in casa: Giorgio Chiellini. Potrebbe essere spostato all’interno della struttura dirigenziale, portando negli spogliatoi l’esperienza maturata sul campo e la leadership che ha esercitato da capitano. Poche parole, molti fatti. Il suo futuro, però, dipenderà anche dalla sua volontà: finora ha preferito costruire il suo percorso con gradualità, imparando dall’interno. Ma magari, al fianco di Francesco Calvo – con cui già collabora –, potrebbe vedere le cose in modo diverso…

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